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News letteratura scientifica 2013
Giovedì, 05 Giugno 2014 07:56

Intestinal volvulus and its increased incidence in patients with Cornelia de Lange syndrome.
Kapoor S. J Crohns Colitis. 2013 Nov 29

In questa letter to editor l’autore rivede brevemente i dati della letteratura riguardanti la presenza di volvolo intestinale come complicanza nella CdLS: da questa revisione emerge che la malrotazione intestinale è presente nel 2,3% dei soggetti con CdLS, quando si verifica la complicanza del volvolo intestinale nei pazienti con CdLS il volvolo è solitamente a livello dell’intestino ceco, questa complicanza, che può comparire a qualsiasi età, si manifesta con dolore addominale acuto e vomito biliare. Per la diagnosi di questa complicanza è necessario eseguire una radiografia dell’addome che mostra dei segni caratteristici.  Il trattamento di questa complicanza acuta è un trattamento chirurgico in urgenza per evitare la necrosi intestinale.

Molecular confirmation of nine cases of Cornelia de Lange syndrome diagnosed prenatally.
Dempsey MA, Knight Johnson AE, Swope BS, Moldenhauer JS, Sroka H, Chong K, Chitayat D, Briere L, Lyon H, Palmer N, Gopalani S, Siebert JR, Lévesque S, Leblanc J, Menzies D, Haverfield E, Das S. Prenat Diagn. 2013

Gli autori riportano i dati clinici di 12 casi in cui in epoca prenatale sulla base dei riscontri ecografici è stato posto il sospetto di CdLS. In 9 di questi casi la diagnosi è stata confermata a livello molecolare dimostrando una mutazione nel gene NIPBL. In tutti i casi il sospetto diagnostico è stato posto nel secondo trimestre di gravidanza  per la presenza di ritardo di crescita intrauterino, malformazioni degli arti superiori e micrognazia; in una quota di questi casi era stato osservato anche un aumento della traslucenza nucale.

Cornelia de Lange individuals with new and recurrent SMC1A mutations enhance delineation of mutation repertoire and phenotypic spectrum.
Gervasini C, Russo S, Cereda A, Parenti I, Masciadri M, Azzollini J, Melis D, Aravena T, Doray B, Ferrarini A, Garavelli L, Selicorni A, Larizza L. Am J Med Genet A. 2013 Nov;161A(11):2909-19

Vengono descritti 8 nuovi pazienti con mutazione nel gene SMC1A, 5 di queste mutazioni non erano mai state riportate in letteratura. Confrontando pazienti che presentano la medesima mutazione in SMC1A gli autori sostengono che esiste una notevole variabilità di espressione clinica anche in pazienti che presentano la stessa variazione di sequenza; questa variabilità è probabilmente da correlare al sesso del paziente (poiché SMC1A mappa sul cromosoma X), al diverso livello di espressione del gene nei soggetti di sesso femminile, ad altri fattori modificatori genetici ed ambientali non noti.

Mutation spectrum and genotype-phenotype correlation in Cornelia de Lange syndrome.
Mannini L, Cucco F, Quarantotti V, Krantz ID, Musio A. Hum Mutat. 2013 Dec;34(12):1589-96

In questo lavoro gli autori hanno revisionato i dati mutazionali noti: sono note 278 mutazioni in NIPBL, nella maggior parte dei casi sono mutazioni che singole, ossia che sono presenti in un unico paziente. Sono note invece 24 mutazioni in SMC1A, sia in casi sporadici sia in casi familiari.

Gli autori hanno cercato di definire alcune correlazioni genotipo-fenotipo: in termini generali le mutazioni  in NIPBL che determinano la produzione di una proteina tronca (definite appunto mutazioni troncanti sono associate a un fenotipo complessivamente più severo (con anomalie degli arti, compromissione intellettiva e del linguaggio pià severa, maggior frequenza di malformazioni maggiori e ritardo di crescita più severo); le mutazioni in NIPBL missenso  (ossia mutazioni che non determinano la produzione di una proteina tronca) sembrano associate a un fenotipo meno severo (meno frequentemente sono presenti anomalie degli arti e altre malformazioni maggiori, il ritardo di crescita è meno severo così come il ritardo di sviluppo). Esistono però differenze di espressione clinica anche in soggetti che presentano la medesima mutazione probabilmente dovute alla presenza di fattori modificatori non ancora noti. I pazienti con mutazione nel gene SMC1A sono definiti con fenotipo lieve-moderato poiché presentano generalmente un accrescimento meno compromesso, meno frequentemente malformazioni maggiori, in particolare


nessun paziente  con mutazione in SMC1A presenta malformazione degli arti. Per quanto riguarda gli ultimi due geni scoperti associati a CdLS, i pazienti con mutazione nel gene RAD21 presentano alcune differenze fenotipiche rispetto ai pazienti con CdLS classica e non presentano anomalie degli arti e sembrano avere un ritardo di sviluppo di grado lieve. Infine i pazienti con mutazione nel gene HDAC8 sembrano avere un fenotipo simile ai pazienti con CdLS classica, in assenza però di anomalie degli arti.

Immunologic features of Cornelia de Lange syndrome.
Jyonouchi S, Orange J, Sullivan KE, Krantz I, Deardorff M. Pediatrics. 2013 Aug;132(2):e484-9.

In un gruppo di 45 pazienti CdLS è stata valutata la storia infettiva ed è stata riscontrata un’elevata frequenza di infezioni ricorrenti, in particolare otite media, infezioni virale delle vie aeree, polmoniti e sinusiti. In 27 pazienti sono stati eseguiti esami ematici per studiare il sistema immunitario: in un terzo dei pazienti è stato evidenziato un deficit dell’immunità umorale (deficit anticorpali); tutti questi pazienti avevano una storia di infezioni batteriche ricorrenti e fenotipo CdLS classico. In alcuni di questi pazienti sono inoltre stati evidenziati deficit di alcune popolazioni particolari di linfociti T.

Genomic imbalances in patients with a clinical presentation in the spectrum of Cornelia de Lange syndrome.
Gervasini C, Picinelli C, Azzollini J, Rusconi D, Masciadri M, Cereda A, Marzocchi C, Zampino G, Selicorni A, Tenconi R, Russo S, Larizza L, Finelli P. BMC Med Genet. 2013 Apr 3;14:41.

In pazienti con fenotipo CdLS-like risultati negativi all’analisi molecolare dei geni NIPBL e SMC1A sono state identificate, mediante analisi arrayCGH, sbilanciamenti cromosomici che determinano piccole perdite o acquisizioni del numero di copie in diverse regioni del patrimonio genetico non correlate ai geni malattia noti né ad altri possibili geni candidati. In pazienti con quadri clinici non classici, ma parzialmente sovrapponibili a CdLS in cui l'analisi molecolare dei geni malattia noti sia risultata negativa, è indicata l'esecuzione di arrayCGH.

High rate of mosaicism in individuals with Cornelia de Lange syndrome.
Huisman SA, Redeker EJ, Maas SM, Mannens MM, Hennekam RC. J Med Genet. 2013 May;
50(5):339-44.

In questo lavoro sono stati studiati pazienti con diagnosi clinica di CdLS risultati negativi all’analisi dei geni noti (NIPBL, SMC1A, RAD21 e HDAC8) su DNA estratto da linfociti, ossia cellule del sangue periferico. In questi pazienti è stata eseguita l’analisi del gene NIPBL estratto da cellule della mucosa buccale prelevate mediante un tampone buccale. Sono state identificate mutazioni del gene NIPBL nel 23% dei pazienti studiati. Sembra quindi che il mosaicismo per mutazioni del gene NIPBL possa costituire il meccanismo genetico di base per una parte consistente dei pazienti finora risultati negativi alle analisi disponibili.

(Per mosaicismo si intende la presenza, in uno stesso individuo, di due popolazioni cellulari distinte, una recante un’informazione genetica “normale”, l’altra recante la medesima informazione genetica in una forma anomala o mutata.)

Epilepsy in patients with Cornelia de Lange syndrome: a clinical series.
Verrotti A, Agostinelli S, Prezioso G, Coppola G, Capovilla G, Romeo A, Striano P, Parisi P, Grosso S, Spalice A, Foiadelli T, Curatolo P, Chiarelli F, Savasta S. Seizure. 2013 Jun;22(5):356-9.

Sono stati studiati 14 pazienti con CdLS ed epilessia per caratterizzare la tipologia di epilessia, la presenza di eventuali caratteristiche EEG peculiari e la risposta al trattamento. Da questo studio emerge che l'età media di esordio delle crisi epilettiche è 4 anni e mezzo. La maggior parte dei pazienti (79%) presenta crisi parziali, alcuni pazienti con generalizzazione secondaria. Anomalie EEG sono state identificate in fase intercritica nel 70% dei pazienti. Nella maggior parte dei casi vi è un'ottima risposta alla monoterapia farmacologica standard antiepilettica che può essere sospesa dopo alcuni anni di trattamento senza ricomparsa delle crisi.

 

 

 

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